“Sott’acqua non si è mai da soli”: questo è il titolo di un capitolo del libro ‘Con la forza del respiro’ di Umberto Pelizzari.
E non si deve esserlo!
Il sistema di coppia è alla base dell’insegnamento di tutte le didattiche subacquee serie (incluse quelle per immersioni con autorespiratore ad aria) e naturalmente Apnea Academy ne fa un pilastro portante della formazione dell’apneista.
Consapevolezza vuol dire prima di tutti rendersi conto che l’ambiente marino e quello acquatico in generale non è fatto per il nostro corpo e il nostro metabolismo: siamo ospiti e come tali dobbiamo comportarci.
Dobbiamo conoscere (e un corso di apnea serve anche a questo) come funzionano i venti, le correnti, le maree; come cambiano la temperatura e la visibilità dell’acqua.
Poi dobbiamo imparare a conoscere noi stessi e i nostri limiti: sapere cosa possiamo fare e cosa (ancora) no, quali sono i segnali con cui il nostro corpo ci avvisa che qualcosa non va.
Infine, ci sono gli imprevisti.
Dunque, il primo, fondamentale insegnamento è: mai da soli in acqua, mai da soli in apnea.
Anche se si va in mare in gruppo, la buona abitudine è quella di stabilire, prima di entrare in acqua, quali sono le coppie di apneisti: il compagno d’apnea è colui o colei che ci controlla durante e soprattutto dopo il tuffo e che si aspetta che noi facciamo lo stesso. Nel sistema di coppia, quando uno dei due è in apnea, l’altro resta in superficie e si tuffa solo per andare incontro all’apneista negli ultimi metri di risalita.
Durante i corsi di apnea si impara a prestare l’assistenza, a riconoscere i segnali di malessere, a gestire l’emergenza.